Accordo sul clima di Parigi  (COP21 del 2015)  

       
 

L'accordo del secolo cambia il futuro tuo e quello dei tuoi figli.

 

 

Una iniziativa dell'Economics Web Institute a cura di Valentino Piana.

 

English Version

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Deutsche Version

 

 

L'Accordo di Parigi è l'esito finale di negoziati iniziati specifiamente a questo obiettivo nel 2011 a Durban. È stato varato da una Decisione di COP, a sua volta molto ricca di indicazioni e prescrizioni, ed è stato preceduto da quasi duecento impegni nazionali individuali (download testi integrali).

Oggi gli impegni, divenuti vincolanti nel momento dell'invio all'UNFCC, sono raccolti in questo registro. In esso ci sono tutti gli NDC (Nationally Determined Contributions), di cui 38 aggiornati nel 2023.

L'Italia non ne ha uno proprio, avendo delegato l'UE (ancora nell'update 2023). Questo ha reso meno visibile nel nostro paese l'importanza di questi testi.

Ma essi sono decisivi per l'azione a breve e medio termine.

Le strategie di lungo periodo, che sempre più spesso prevedono una data per il raggiungimento della neutralità climatica, sono raccolte qui.

 

Recente libro di Frenda e Piana: Fondamenti di Economia Politica - Manuale per un mondo che tenta di diventare sostenibile

Link

Lulu 2024

Sito dell'Azione climatica in Italia

 

Questo sito spiega cos’è l’Accordo, gli impegni già presi, il processo di firma, ratificazione ed entrata in vigore, avvenuta il 4 novembre 2016 ed i suoi effetti.

Seguiamo gli incontri internazionali e traduciamo in italiano testi chiave, come ad esempio

* la prima traduzione in italiano del Patto per il Futuro, approvato all'unanimità alle Nazioni Unite a Settembre 2024 (ringraziamenti per la traduzione automatica: Deepl)

* Versione integrale gratuita in PDF del testo finale dell'Accordo di Parigi sul clima 2015, con un utile commento riga per riga a cura di Valentino Piana [136 pagine]

ed il corso del Prof. Caserini.


Si è aperta la COP29 a Baku, con i seguenti sviluppi:

0. La discussione principe è sul nuovo obiettivo finanziario (finora 100 mld di dollari all'anno) che, da fonti pubbliche e private, devono fluire dai paesi storicamente responsabili delle emissioni ai paesi che hanno impegni di mitigazione condizionati al ricevimento di supporto finanziario; la pagina generale è qui; il 22 novembre vi è stata la proposta della presidenza di fissarlo a 250 miliardi (da raggiungere nel 2035), su un totale di 1.3 trillioni (e quindi col resto a carico di Cina, Paesi petroliferi, etc.) ed i paesi in via di sviluppo hanno rifiutato (a maggior ragione visto che i paesi sviluppati metterebbeo meno della metà di quanto sul piatto), mettendo in forse le conclusioni della Cop. Una bozza precedente (che aveva ancora una X sul valore economico è da noi conservata qui). Infine il 24 novembre il è stato accettato il compromesso di mantenere la cifra di 1 300 miliardi come fabbisogno annuale, di cui 300 miliardi di dollari a carico dei paesi sviluppati, con il contributo volontario dei paesi finanziariamente messi meglio tra quelli in via di sviluppo. Letteralmente:

* Highlights that costed needs reported in nationally determined contributions of developing country Parties are estimated at USD 5.1–6.8 trillion for up until 2030 or USD 455–584 billion per year and adaptation finance needs are estimated at USD 215–387 billion annually for up until 2030 and notes with concern the gap between climate finance flows and needs, particularly for adaptation in developing country Parties;
* Calls on all actors to work together to enable the scaling up of financing to developing country Parties for climate action from all public and private sources to at least USD 1.3 trillion per year by 2035;
* Reaffirms, in this context, Article 9 of the Paris Agreement and decides to set a goal, in extension of the goal referred to in paragraph 53 of decision 1/CP.21, with developed country Parties taking the lead, of at least USD 300 billion per year by 2035 for developing country Parties for climate action:
(a) From a wide variety of sources, public and private, bilateral and multilateral, including alternative sources;
(b) In the context of meaningful and ambitious mitigation and adaptation action, and transparency in implementation;
(c) Recognizing the voluntary intention of Parties to count all climate-related outflows from and climate-related finance mobilized by multilateral development banks towards achievement of the goal set forth in this paragraph;
* Encourages developing country Parties to make contributions, including through South–South cooperation, on a voluntary basis.

1. si è raggiunto un accordo per rendere operativo l'art. 6.4 dei meccanismi di mercato di collaborazione internazionale (alcuni link utili sono qui e piu' direttamente qui); il risultato finale della cop, che rinvia a documenti piu' tecnici, è questo, unito a questo e questo, che rinviano allo“Standard: Application of the requirements of Chapter V.B (Methodologies) for the development and assessment of Article 6.4 mechanism methodologies” (Supervisory Body document A6.4-SBM014-A05.) e lo “Standard: Requirements for activities involving removals under the Article 6.4 mechanism” (Supervisory Body document A6.4-SBM014-A06).

Sono stati attivati con Decisione anche i “Risultati di mitigazione internazionalmente trasferiti” dell'art. 6.2 dell'Accordo di Parigi.

2. E' finalmente funzionante la piattaforma web a supporto degli approcci non di mercato che in modo trasparente collega le Parti partecipanti, per identificare, sviluppare e attuare approcci non di mercato e per registrare e scambiare informazioni, sia per le Parti che hanno presentato approcci non di mercato e cercano supporto, sia per le Parti e le entità che hanno presentato informazioni sul supporto disponibile; la piattaforma riconosciuta e rilanciata da una draft decision .che attua l'art. 6.8 dell'Accordo di Parigi

3. una sintesi dei flussi finanziari è stata pubblicata che riporta che secondo l'OCSE "in 2022 developed country Parties provided and mobilized a total of USD 115.9 billion in climate finance for developing country Parties, thereby reaching their collective annual goal of mobilizing USD 100 billion for climate action in developing country Partles for the first time"; Oxfam esclude dai flussi i prestiti, giungendo ad una cifra molto inferiore. La somma delle cifre riconosciute dai ricettori è intermedia tra quelle due posizioni. In ogni caso il trend è crescente secondo tutte le fonti.

4. è stata pubblicato il rapporto sulle attività del principale meccanismo di trasferimento tecnologico della UNFCCC, cioè il Climate Technology Centre and Network;

5. le azioni già intraprese dai Paesi sono evidenziate e messe in trasparenza in un'unica pagina qui. A Cop iniziata l'Italia ha inviato il suo rapporto. Per la sua relativa puntualità e rapidità (ci sono ancora piu' di 100 Paesi che non hanno presentato rapporto), l'Italia è stata insignita del premio "BTR champion". La lista delle misure prese dall'Italia per raggiungere gli obiettivi sono ad esempio a pag. 5 di questo excel. Delle 75 misure prese, 51 non hanno ancora avuto effetto nel 2022. Le altre hanno ridotto le emission di 57 mln di tonnellate COeq. Il 78% deriva da una sola misura (White certificates). Il bello di questo esercizio di trasparenza è la confrontabilità: guardate il Giappone (su 111 misure solo 22 non hanno prodotto effetti).

6. I Paesi annunciano la propria revisione al rialzo degli obiettivi climatici: UK’s new target today hashtag#COP29 – cutting emissions by 81% by 2035 – sets a powerful example for other G20 nations to take note! (Fonte: Simon Stiell, Segretario esecutivo del segretariato della UNFCCC.

7. gli impegni di mitigazione sono contenuti nei Nationally Determined Contributions, scaricabili individualmente da https://unfccc.int/NDCREG. Se cercate quali settori d'azione vengono puntati è un ottimo riferimento. L'Italia è contenuta, correttamente ma in modo disfunzionale, negli impegni generali europei. Il Brasile ne ha appena fatto uno molto articolato e che punta alle zero emissioni entro il 2050. Confrontiamoli...

8. c'è finalmente un po' di concretezza nel menzionare linee tecnologiche e sociali d'azione per non soltanto implementare quanto deciso ma soprattutto aumentarne l'ambizione in questo draft, che include al momento:

"... the majority of global greenhouse gas emissions come from cities and
urban systems, including 21 per cent from the buildings and construction sector, and
recognises the need to accelerate transitions in cities, buildings and urban systems;
(h) Accelerating electrification of buildings and urban systems and enhancing of
grid and energy storage infrastructure, renewable energy deployment, storage infrastructure,
behavioural changes and sustainable mobility;
(i) Enhancing the energy efficiency of new and existing buildings, appliances and
heating and cooling systems, including through minimum energy performance standards,
certification and labelling, reduction of whole-life-cycle greenhouse gas emissions, and
building codes while preserving urban heritage;
(j) Promoting and raising awareness of opportunities to reduce embodied
emissions in buildings, including use of sustainable bio-based materials, reusing and
recycling materials for resource efficiency and implementing “Avoid, Shift, Improve’
approaches;" e tante altre cose interessanti.

Per il momento il suo status è di semplice Informal note nell'ambito dello Sharm el-Sheikh mitigation ambition and implementation work programme.

9. il 21 novembre quel bel testo è stato subito cancellato: le 10 pagine della Informal note sono state ridotte a 3 nel negotiating text e tutto torna general generico: "Notes the focused exchange of views, information and ideas during the global dialogues and investment-focused events in 2024, on the topic “Cities: buildings and urban systems”". Che disastro, questo nascondere le parole che potrebbero essere capite e forse pesare... Il 22 Novembre si confermano le tre paginette, eliminando l'opzione di ridurle ancora di più. Questo è tanto piu' grave che già le 10 erano una sintesi inadeguata delle 33 pagine di proposte serrate che avevano sintetizzato le proposte e riflessioni di Paesi e IPCC. In un altro testo spunta l'estensione della rete elettrica "Enhancing grid capacity through global grid expansion and modernization, adding or refurbishing 25 million km grids by 2030 and an additional 65 million km by 2040" - un riferimento un po' isolato ma che va nella direzione di una utilissima concretezza.

10. Il testo sulla just transition evita di reintrodurre e confermare il "transitioning away from fossil fuels" e parla di transizione giusta, aprendo ad interpretazioni tipo "lenta", "che non produca stranded asset", "che non faccia male a chi ha inquinato", ecc. Noi la interpreteremo sempre invece come "rapida da evitare di colpire chi non ha inquinato", "socialmente progressiva", "incentrata sui co-benefici alla lotta alla povertà ed all'espansione della classe media", etc. Positiva in ogni caso la reiterazione: "encourages Parties to come forward in their next nationally determined contributions, to be submitted by 2025, with ambitious, economy-wide emission reduction targets covering all greenhouse gases, sectors and categories and aligned with limiting global warming to 1.5 °C, as informed by the latest science, in the light of different national circumstances". Sarebbe utile che oltro agli economy-wide vi siano anche impegni settoriali precisi e misure concrete.

Il backtracking su "transitioning away" viene criticato dall'UE: the EU’s top climate official signalled that he wants to see significant changes before backing a final deal. “If you look at the part on mitigation, it clearly did not do what we promised ourselves,” Hoekstra said – a reference to the agreement at last year’s COP in Dubai to “transition away” from fossil fuels. The intention this time was to enhance and operationalise the so-called UAE consensus, the said. “This text is actually going in the opposite direction,” he said. "We cannot accept the view that apparently for some the previous COP did not happen," said Hoekstra. "What we had on our agenda was not just to restate the UAE consensus, but to enhance that and operationalize that." In precedenza, "a coalition of developed countries, small island states, the least developed countries (LDCs) and some Latin American nations want to discuss how to take forward last year’s global commitment to transition away from fossil fuels through the so-called Mitigation Work Programme, a negotiating track set up at COP26 in 2021 with the goal of enhancing efforts to cut emissions. They had pushed to set up an emissions-cutting “ facilitation process and platform” and “urge” governments to do things like stop building new coal-fired power plants and phase out (not just, as previously agreed, phase down) coal, according to observers. The coalition wanted to set numerical targets for reducing methane emissions, curbing deforestation, increasing energy storage and improving grids to enable the roll-out of renewable energy".

Il risultato finale è un testo che riprende in larga misura quello della cop di Dubai ma lascia fuori il transitioning away, non cita i fossil fuel e parla con l'enfasi di un punto autonomo "Reaffirms that transitional fuels can play a role in facilitating the energy transition while ensuring energy security". Vittoria del gas. Milardi verranno gettati in infrastrutture che rafforzano il lock-in tecnologico. I petropoteri hanno vinto a Baku. Ma l'irrazionalità economica sottostante renderà questa indicazione obsoleta.

12. Una ulteriore frattura e scontro è su Gender e climate change (SBI 61 agenda item 17 , da non confondere con un filone dal medesimo titolo ma istituzionalmente sotto COP agenda item 14). La prima e la seconda versione differiscono, tra l'altro per l'arricchimento delle categorie a rischio di discriminazione, che includono ad esempio la dis-abilità ma anche (e distinti) sia "sex" che "gender". Il Vaticano, l'Iran, l'Arabia Saudita e alcuni altri paesi allineati vedono emergere una questione di terzo sesso e si oppongono alla seconda versione.

13. La COP29 vorrebbe proporsi come un punto di partenza per il ragionamento su guerra, pace e cambiamenti climatici con la Baku Call on Climate Action for Peace, Relief, and Recovery, mettendo in luce i nessi tra sicurezza, stabilità globale e l'obiettivo di 1.5°C ("To call on the global community to reduce emissions and keep 1.5°C within reach as mitigation along with daptation and resilience building are the main pillars to avoid further risk by climate change for human security and global stability").

14. Mentre la mitigazione ha da tempo un obiettivo faro in termini di temperature e, fin dai tempi di Kyoto, metriche di misurazione degli effetti (le megatonnellate di CO2), l'adattamento ha da trovare un obiettivo complessivo e modalità di misurazioni. Questo dibattito ha negli ultimi anni prodotto un gran numero di indicatori complementari, che cercano di comprenderne le molte sfaccettature. La COP29 ha cercato di indicare in un centinaio il numero massimo di indicatori e di offrire linee complessive di interpretazione, con questa decisione, in vista dell'approvazione definitiva, possibilmente già alla prossima COP in Brasile.

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Tra i commenti sulla COP29, segnaliamo Ivo de Boer, che conobbi alla COP15 di Copenhagen:

There is a saying in Dutch that refers to giving someone a cigar out of their own box. A non-gift, or self-serving gesture. Why am I reminded of this when I read the CoP29 decision on long-term finance (L.22)? The decision contains several references to future funding (para 8), including something new (to me) in para 8 (c), which "recognizes the intent of Parties (which are expected to take the lead) to count all climate-related outflows .... by development banks towards achievement of the goal...." (at least USD 300 billion by 2035). So what about the cigar? Well, according to its own documentation, the World Bank alone (I did not look at the other development banks) provided USD 97 billion in climate finance in FY24. So that's one third of the target. But, also according to its own documentation the World Bank finance referred to (IBRD, IDA, IFC and MIGA) consists (almost entirely/mainly) of loans that the recipient's pay-back. So who should take credit for the 97 billion? The donors, the World Bank or the recipient countries. (Fonte: qui).

e poi:

Taskforces on debt & solidarity levies shared their progress at COP29. MDBs announced bolder projections for climate finance & private finance leveraging. The Baku to Belem Roadmap agreed in the NCQG decision offers a route to accelerate finance reforms to get to the 1.3trn a year in climate finance needed for developing countries outside of China. This is now tasked to Brazil and Azerbaijan to develop & present at COP30. I’m sure many of us will fold in to support! EU & China brokered solutions on tricky questions like the contributor base for climate finance. [Fonte: qui]


Insieme ai colleghi, abbiamo pubblicato una sintesi ragionata della COP29 su climalteranti.it

I nuovi NDC sono qui: https://unfccc.int/ndc-3.0

Reminder dell'UNFCCC - This year, nations have a crucial opportunity to seize the benefits of stronger climate policies through their new national climate action plans. Stronger economic growth.Far more jobs. Less pollution, better health, and much lower health costs. More affordable and secure energy, and ensuring all countries can share in the global clean energy boom – which hit USD 2 trillion last year, and is growing fast.

Also called Nationally Determined Contributions (NDCs) these plans are vital for cutting greenhouse gas pollution faster, to prevent global heating from wrecking the global economy and billions of lives.

Uruguay has now joined several other countries – including from the G20 – in submitting their NDC, to ensure their citizens share in the many benefits of bolder climate action.

 


Inoltre vi indichiamo i testi chiave 2023 della COP28 a Dubai, tra cui:

* la decisione presa sulla "Rivisitazione complessiva" (in inglese: Global Stocktake) di dove stiamo andando e cosa va fatto urgentemente, inclusi i prossimi urgenti impegni nazionali, che riprende e migliora in vari aspetti il testo negoziale generale, ancora in bozze con tutte le opzioni ancora esplicite ed aperte, col focus sull'eliminazione dei carburanti fossili, tout court o con l'eccezione di quelli a cui vengano messi meccanismi (del tutto ipotetici) di Carbon Sequestration and Storage - esso dovrebbe riflettere, in modo più o meno ambizioso, quanto prodotto nel lungo processo di Global Stocktake, qui sintetizzato ufficialmente; con le seguenti versioni precedenti: aggiornamento del testo al 10.12; aggiornamento del testo all'11.12; come immediato giudizio si potrebbe dire "that is a general win. But the actual details in this are severely flawed. The problem with the text is that it still includes cavernous loopholes" (Center for Biological Diversity energy justice director, Jean Su);

* i punti principali di questa decisione sono da noi riassunti qui, compreso l'impegno a triplicare le installazioni di energia rinnovabile e di arrestare e invertire la deforestazione entro il 2030;

* la decisione relativa alle tecnologie, per la quale si incoraggia "inclusive international cooperation on research, development and demonstration as well as innovation, including in hard-to-abate sectors, with a view to strengthening endogenous capacities and technologies and fostering national systems of innovation in line with the findings of the Intergovernmental Panel on Climate Change" e si riconosce che "achieving the long-term goals of the Paris Agreement requires the rapid and scaled-up deployment and adoption of existing clean technologies and accelerated innovation, digital transformation and development, demonstration and dissemination of new and emerging technologies, as well as increased access to those technologies, supported by appropriate enabling frameworks and international cooperation"; da notare che è la prima volta che il concetto chiave di "national systems of innovation" sviluppato dagli economisti evolutivi (e non neoclassici) come Richard Nelson e Franco Malerba sono citati in una UNFCCC COP - e così pure le tecnologie digitali (il che riflette anche l'enfasi dell'UE sulle green digital solutions, sulle quali si lega il recente documento approvato dalla Zero Pollution Stakeholder Platform, cui ha contribuito Valentino Piana in quanto coordinatore di ENoLL dei Living lab che si occupano di energia ed ambiente;

* le indicazioni per incrementare l'ambizione delle azioni di mitigazione, tra cui esplicitamente: renewable energy, grid and energy storage, carbon dioxide capture and use and carbon dioxide capture and storage, energy efficiency, deploying and shifting to collective and non-motorized modes of transport, energy and resource efficiency in the transport sector, electrification of vehicles and shifting to low- or zero-carbon fuels, incoraggiando stati ed attori non-statali a portare buone pratiche e suggerimenti per i forum (anche online) previsti per il 2024, nella logica di incidere sui prossimi NDC, che devono essere presentati nel 2025; questo testo largamente riflette la bozza di testo sulle principali piste per la mitigazione (con citazione ad esempio della mobilità sostenibile ed elettrica, delle rinnovabili, etc.) sui quali già si invitavano i Paesi e gli attori non-governativi a proporre buone pratiche, esempi e lezioni apprese per dialoghi nel 2024 tesi a migliorare i prossimi impegni nazionali vincolanti (NDC);

* il nuovo obiettivo globale di adattamento e le relative azioni nazionali, basate la bozza di conclusione relativa al Obiettivo globale di adattamento, che costruisce su un lavoro qui sintetizzato; aggiornamento della bozza al 11.12.2023;

* il nuovo fondo per i danni e le perdite climatiche, annunciato con enfasi il primo giorno e operazionalizzato anche nei dettagli con una draft conclusion;

* gli approcci non-di mercato, che verranno raccolti in un portale nel 2024, sulla base del lavoro di sintesi delle discussioni avute sull'attuazione dell'art. 6 dell'Accordo di Parigi;

* i commenti in inglese giorno per giorno.

E poi:

* alcuni testi che hanno preceduto la COP28:

> come questo sulle città sostenibili ed intelligenti di G100, supportato da ENoLL (il Network Europeo dei Living Lab);

> questo, che fa il punto di emissioni passate ed obiettivi dei paesi sviluppati;

> la sintesi degli NDC (Impegni nazionali);

> questo rapporto dell'UNEP sulla questione dei carburanti fossili, da tenere sotto terra.

* alcuni valori da ricordare: secondo l'IPCC dobbiamo aver ridotto le emissioni, rispetto al 1990, nel 2030 del 43% e nel 2035 del 60% se vogliamo rimanere in media sotto il 1.5°C di riscaldamento climatico (sapendo che nel 2023 siamo vicinissimi a tale soglia anche per effetto del Niño);

* come la guerra in Ucraina e la risposta europea di puntare sulle rinnovabili per ridurre la dipendenza dalla Russia confermi pienamente quanto avevamo detto noi in questo documento di risposta alla SEN: il cocktail di fotovoltaico e gas è esplosivo, serve l'eolico, dopo quattro anni finalmente il vecchio governo se n'era reso conto.

* i risultati principali ottenuti in questi anni:

1. la sconfitta politica e democratica dell'unico governo che aveva "osato" uscire dall'Accordo (quello di Trump), il che premia la concezione francese di primazia della politica (mentre a Copenhagen aveva fallito il tentativo di fare del prezzo della CO2 - e quindi il mercato finanziario - il perno del sistema);

2. se nel 2016 erano 127 paesi che hanno adottato o stanno discutendo una strategia che prevede le zero emisssioni (per lo più al 2050), per un totale del 68% delle emissioni attuali coperte da questi impegni, nel 2023 la quota del PIL globale nei paesi che hanno adottato una tale strategia è divenuta l'87%;

3. la riduzione del futuro riscaldamento climatico al 2100 dai 3.6C agli attuali 2.1C, se tutti gli impegni verrranno mantenuti;

4. la conferma della validità permanente di una architettura basata sul chiudere il divario tra quello che chiede la scienza e quello che risulta davvero dal monitoraggio; entrambi questi valori cambiano nel tempo e devono produrre incrementi di ambizione almeno quinquennali, in linea con la fisiologia democratica.

* le sue debolezze (come la difficoltà di prendere azioni radicali immediate come invece è successo per il COVID, ed il rinvio di un anno della COP26),

* i dati sull'attuazione dell'Accordo, inclusi i dati sulle emissioni 2020;

* i passaggi successivi,
* i meccanismi di rilancio,
* gli effettivi rilanci annunciati il 23 settembre 2019 al UN Climate Action Summit in New York (77 paesi, tra cui Francia e Germania, che diventeranno a zero emissioni nett), non senza che vi sia una crescente pressione a fare molto di più, come ha ricordato Greta Thunberg a Davos;
* nonché le conseguenze sui settori economici (es. l'energia, i trasporti, le abitazioni, l'agricoltura),
* il ruolo per l'azione di
* singole imprese private,
* le regioni e le città
,
* le scuole (a zero emissioni e punto di partenza per ecoquartieri e cambiamenti di stili di vita)
* l'università,
* la società civile,

* ed i rapporti geo-politici tra le nazioni,

inclusa l'Italia e la sua legge di ratificazione ed esecuzione, nonché gli USA di Biden.

 

Ricordiamo che il 12 dicembre 2020, in occasione del 5 anniversario dell'Accordo, intervista a Il Domani dell'economista Valentino Piana, promotore di questo sito e primo traduttore dell'Accordo di Parigi in italiano (PDF omaggio)

 

Seguiamo con attenzione i rapporti scientifici internazionali sul clima:

* il Rapporto speciale dell'IPCC sul suolo, la desertificazione, la sicurezza alimentare e i cambiamenti climatici approvato l'8 agosto 2019; lo commentiamo nell'apposita pagina, dove troverete sintesi e rapporto integrale in un unico file;

* Il Rapporto speciale dell'IPCC su oceani, aree ghiacciate e risorse idriche tra alte montagne e zone costiere a rischio, approvato a fine settembre 2019;

* il Rapporto speciale dell'IPCC sulle traiettorie emissive che limiterebbero ad 1,5 gradi il riscaldamento globle e le conseguenze di tale cambiamento climatico. E' uscito l'8 ottobre 2018, contiene numerose novità cruciali per decisori e cittadini, che indichiamo in questa pagina, con il link al rapporto integrale in un'unico file, invece che i molti del sito originale. Il promotore di questo sito è stato tra i revisori del testo.

E poi: chiariamo la struttura dell'Accordo, il suo meccanismo di rilancio (il cui primo ciclo è nel 2018-2019) e il confronto con il Protocollo di Kyoto e la connessione con gli SDG (Sustainable development goals - Obiettivi universali di sviluppo sostenibile).

Il promotore di questo sito ha aderito tra i primi all'appello Climaeuropa per porre la politica climatica al centro delle elezioni europee e dell'azione della prossima legislatura, con proposte concrete di neutralità climatica e finanziamenti in una complessiva logica di Green New Deal europeo.

Sė alla Manifestazionea difesa del clima del 15 marzo 2019 e quelle successive, compresa la Kermesse di Losanna (Agosto 2019, Gennaio 2020)
- cosa possono fare i giovani in piazza

 

La mobilitazione continua per rilanciare l'azione mentre l'Amazzonia (e l'Artico e l'Australia) brucia, per un feedback climatico pericolosissimo e nel silenzio e le distorsioni dei media

In questo sito diamo conto - anche grazie alla nostra diretta partecipazione - dei principali eventi legati all'Accordo: la COP24 di Katowice e la COP23 a presidenza Fiji, incentrata sui danni attuali ed imminenti del superamento della soglia di 1 grado e mezzo di riscaldamento climatico ed alcune questioni chiave:

* come strutturare il Dialogo facilitativo del 2018 per il rilancio degli insufficienti Contributi determinati a livello nazionale - e su questo ecco il primo documento della presidenza, confermato nelle conclusioni (Fiji Momentum for Implementation)

* come strutturare la "Rivisitazione complessiva" del 2023-24 per l'ulteriore incremento dell'ambizione su tutti i temi;

* come costruire un robusto sistema di monitoraggio e valutazione dell'adempimento degli Stati, inclusa la spinosa questione di come punire chi si rifiuta, pur avendo ratificato e presentato volontariamente un Contributo, si rifiuta di implementarlo.

Ne analizziamo i principali risultati con una pagina apposita.

Immediatamente dopo la COP23, il Presidente francese Macron ha indetto una seconda conferenza a Parigi sul clima il 12 dicembre 2017 con particolare enfasi sulla finanza, cui abbiamo partecipato. Ad essa ha fatto seguito un analogo vertice a Monaco, cui parimenti abbiamo partecipato.

Incontri in Italia per saperne di più

Segnaliamo inoltre che le prime strategie dell'Italia nelle quali si parte dall'Accordo di Parigi - o almeno lo si menziona - sono:

* Il Piano Nazionale Energia e Clima, sottoposto dal Governo a gennaio 2019 alla Commissione Europea ed a consultazione pubblica, preceduta da un articolato convegno organizzato da Legambiente nell'ambito del progetto europeo PlanUP.

* la proposta di nuova SEN (Strategia energetica nazionale), che abbiamo commentato, partecipando ufficialmente alla consultazione pubblica dei Ministeri competenti, in modo complessivo, con questo contributo, e con un approfondimento sul tema dei trasporti, con un articolo su QualEnergia di Andrea Poggio e Valentino Piana;

* la Roadmap della mobilità sostenibile (qui: testo integrale) e le relative Raccomandazioni, cui l'autore di questo sito ha contribuito.

Il coordinatore del Tavolo (Dott. Tiscar) e Valentino Piana

* la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile 2017-2030 (SNSvS)

* il Piano nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, sottoposto a commenti in consultazione pubblica fino a metà ottobre 2017.

In questo sito vi offriamo la traduzione italiana integrale e commentata dell'Accordo e la legge che lo implementa in Italia.

Tra le iniziative delle città, per decisioni coraggiose del G20 e isolare Trump, è stata lanciata una petizione dai sindaci delle principali città del mondo, tra cui Milano, New York, Tokyo, Seoul e Barcellona

A sua volta, il Parlamento Europeo ha votato per avere la revisione dei target 2030 (al rialzo) a valle del Facilitative dialogue UNFCCC del 2018 (che segue il rapporto IPCC su 1.5) e per target vincolanti settoriali a livello nazionale (14 giugno 2017).

Non solo tecnologia e soldi: sono le persone a fare la differenza. L'UNFCCC ha aperto una consultazione pubblica in fatto di capitale umano, competenze e formazione per la transizione e l'implementazione degli NDC. Chissà se l'Italia manderà proposte e materiali? O se lo farà qualche organismo di ricerca e formazione? Il testo della consultazione è questo (scadenza 31 luglio).

Quadro d'insieme dell'attuazione
dell'Accordo di Parigi

Ricordiamolo: alla COP22 di Novembre 2016, cui abbiamo partecipato, è stata lanciata la "Marrekech partnership for global climate action", punto d'incontro dell'azione sinergica tra settore privato, investitori, società civile, Stati, regioni e città, per accelerare l'azione immediata, con cicli di attività tutto l'anno e non solo durante le COP. Testo preliminare e quello finale.

Questa è la piattaforma che potranno usare città e Stati nordamericani (come la California e le Hawaii) per ribadire la propria partecipazione all'Accordo di Parigi dopo l'uscita di Trump.

E' un testo bellissimo ed impegnativo, rivolto all'azione immediata, non al medio-lungo periodo, che peraltro inizia ad essere coperto con le strategie al 2050 di Germania, USA, Canada e Messico.

I testo più complessivi dell'esito finale e della conclusione della COP22:

La Marrakech Proclamation

L'Alleanza di Marrakech per l'azione climatica globale

La Decisione di COP relativa all'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi

La Prima Decisione della CMA, cioè il parlamentino dei soli ratificatori dell'Accordo di Parigi

Alcune frasi significative di questi documenti:

This year, we have seen extraordinary momentum on climate change worldwide, and in many multilateral fora. This momentum is irreversible – it is being driven not only by governments, but by science, business and global action of all types at all levels.
Our task now is to rapidly build on that momentum, together, moving forward purposefully to reduce greenhouse gas emissions and to foster adaptation efforts, thereby benefiting and supporting the 2030 Agenda for Sustainable Development and its Sustainable Development Goals.

The Marrakech call is loud and clear: nothing can stop global climate action. The momentum for the adoption of the Paris Agreement was enabled by Parties and non-Parties stakeholders taking action to address climate change and undertaking to progressively enhance the ambition of this action. Almost all Parties communicated INDCs, and coalitions of thousands of cities, regions, companies and investors from across the world announced voluntary commitments to support the implementation of the ambitious climate action.
At the same time, there is universal recognition that if we are to realise the goals of the Paris Agreement, we must all go further and faster in delivering climate action before 2020, enabled by adequate flows of finance, technology and capacity building. We are currently lagging behind, but together with all hands on deck we can bridge the 14-17 Gt emissions gap and ensure adequate adaptation to the current and expected impacts of climate change

Alcune delle tante cose successe a Marrakech:

43 Paesi si impegnano a raggiungere il 100% di energie rinnovabili.

Il Green Climate Fund, già operativo dall'anno scorso, lanciato inizialmente a Copenhagen, ha visto riconosciuta la propria azione, inclusi i 27 progetti già finanziati per oltre 1 miliardo di dollari.

COP22, Galletti: l'Italia presenta candidatura per ospitare la COP 2020. In quale città potrebbe svolgersi tale COP26? Noi abbiamo qualche idea.

Nella diretta del 17 novembre, registrata qui, è stato inoltre segnalato il nuovo Premio Nobel per il Clima e lo Sviluppo Sostenibile, sotto il patrocinio delle Nazioni Unite e che prende il nome del Re del Marocco.

In precedenza:

Pubblicato su Ingegneria dell'Ambiente un articolo sull'Accordo di Parigi (autori: Stefano Caserini e Valentino Piana)

L'UE ha deciso di ratificare in blocco, senza aspettare tutti i singoli stati. Il 5 ottobre è stata superata la seconda soglia per l'entrata in vigore che quindi è ormai sicura.

Italia: la Camera approva la ratificazione: "Piena ed intera esecuzione": queste le parole che introducono nel nostro ordinamento la più grande e rapida rivoluzione degli stili di vita e delle tecnologie di base della nostra economia.

27 ottobre: anche il Senato approva la ratificazione. "avanti con azioni che ci permettano di centrare anche prima degli impegni presi gli obiettivi del protocollo di Parigi", dice il Ministro Galletti.

Il testo integrale della legge n. 204 del 4 novembre 2016

Ed infine l'11 novembre l'Italia ha depositato alle Nazioni Unite la propria ratificazione.

L'Italia ha dunque ratificato l'Accordo di Parigi nel 2016, come aveva dichiarato a luglio l'On. Chiara Braga alla conferenza stampa sul libro "Il Mondo dopo Parigi".

 

 
 

Si inserisce inoltre come tassello chiave dell'Obiettivo 13 (Azione sul clima - Lottare con urgenza contro il cambiamento climatico ed i suoi impatti) degli Obiettivi universali di sviluppo sostenibile, approvati il 25 settembre 2015.

 

 
I numeri contenuti nel testo dell'Accordo di Parigi
  7347 parole in un Preambolo e 29 articoli.
     

Nel testo ci sono pochissimi numeri espliciti:

"Tenere ben sotto i 2 gradi centigradi" l'incremento della temperatura media mondiale e fare ogni sforzo per tenerla sotto 1,5 gradi.

 

     

Corso universitario online gratuito sui cambiamenti climatici tenuto dal Prof. Stefano Caserini (annuncio e link diretto per partecipare via MS Teams)

I libri e gli e-book in italiano sull'Accordo di Parigi

Gli incontri sull'Accordo di Parigi

I festeggiamenti per l'entrata in vigore dell'Accordo il 4 Novembre

Anche noi di accordodiparigi.it festeggiamo il successo del nostro sito: più di 3.000 download della nostra traduzione dell'Accordo e 32.000 visitatori nel 2016. Grazie a tutti!

 

 

  Il testo completo, approvato dalla COP21   Versione integrale gratuita in PDF del testo finale dell'Accordo di Parigi sul clima 2015, con un utile commento riga per riga a cura di Valentino Piana [136 pagine]

 

Testo finale in Inglese (ma anche le versioni immediatamente precedenti, utili per capire le opzioni scartate) e sua versione definitiva depositata presso le Nazioni Unite nelle sei lingue ufficiali

Testo in Italiano:

Preambolo

Artt. 1 e 2

Art. 3

Art. 10

Art. 11

 

Se preferisci la versione a stampa della traduzione integrale dell'Accordo di Parigi (COP21) in italiano e del commento a cura di Valentino Piana, clicka qui [136 pagine, formato tascabile, consegna in 12 gg. circa]

 

Queste e altre pubblicazioni su politiche climatiche innovative - in vendita (PDF e a stampa)

Copertina del libro: bassa risoluzione - alta risoluzione

Recensioni della traduzione

       
Confronto col Protocollo di Kyoto
La struttura dell'Accordo di Parigi
Le conseguenze sui modelli energetici
Tutto sul 22 aprile 2016,
giorno della cerimonia di firma dell'Accordo
e l'intero processo di ratificazione (Italia compresa) e di entrata in vigore ben prima del 2020
Chi è stato sorpreso dall'entrata in vigore nel 2016,
perché se l'aspettava nel 2020
 
Materiali utili per lezioni universitarie:
Slides di Luca Lombroso
Slides di Mita Lapi
Slides di Valentino Piana

Se intendete fare una tesi di laurea sull'Accordo di Parigi, contattateci!

 

Video dell'intervento dell'On. Braga di luglio 2016 [87 Mb]

Video del keynote speech di Valentino Piana [57 Mb]

Slides del keynote speech

 

Uscito in libreria online il 6 Maggio 2016

 

 

Il libro di Luca Lombroso, uscito a Giugno 2016

 

         
  Gli incontri per discuterne  

Incontri in Italia sulla COP21 e l'Accordo di Parigi

Iniziato il dibattito sulla conseguenza per l'Italia

Incontro a Cagliari sul ruolo degli attori non-statali, anche nelle prospettiva di limitare a 1,5 gradi, durante la conferenza annuale dell'Associazione Italiana per le Scienze del Clima, il 19 ottobre.

Incontro il 3 settembre a Catania ore 18.30 alla Festa Nazionale dell'Unità. Tra i relatori: Chiara Braga e Valentino Piana.

Incontro alla Camera dei Deputati (Sala Stampa) sulla COP21 di presentazione del libro "Il mondo dopo Parigi". Tra i relatori: Valentino Piana. Il 12 LUGLIO 2016 ORE 14:30.

Incontro a Milano per discutere dell'Accordo di Parigi - registrazione video completa

e poi Emilia-Romagna, nei pressi di Torino e ancora a Milano

Giornata di studio in Francia sulle traduzioni dell'Accordo di Parigi, dove uno degli interventi è sulla nostra traduzione in italiano.

Incontro a Milano Giovedì 16 giugno alle ore 18:30, presso Patagonia, corso Garibaldi 127, sui due libri usciti sulla COP21, in entrambi i casi con testi a cura di Valentino Piana

 

La nuvola delle parole più ripetute nell'Accordo
(con le dimensioni in proporzione)

  Le date indicate dentro l'Accordo   "Ricognizione complessiva nel 2023 e ogni cinque anni di li in poi".
     

"[L'Accordo] sarà aperto alla firma presso le Nazioni Unite a New York dal 22 Aprile 2016 al 21 Aprile 2017".

Il che vuol dire che chi lo firmerà entro questo periodo sarà un primo firmatario fondatore, gli altri si potranno aggregare via via.

Inoltre la Decisione di COP che vara l'Accordo fa del 2018 una data chiave: l'IPCC deve aver presentato il suo rapporto su fattibilità e modalità di raggiungimento di un contenimento a 1,5 gradi centigradi (invece del "molto al di sotto dei due gradi" già oggi vincolante) e i Paesi sono chiamati ad un dialogo facilitativo per rivedere i loro impegni alla luce del rapporto e di ogni altra informazione utile.

Il meccanismo del rilancio: come riempire il gap tra ciò che serve
e ciò che individualmente gli Stati stanno per fare

Gli incontri in Italia sull'Accordo di Parigi

Le analisi di Climalteranti

Altreconomia intervista Valentino Piana e Stefano Caserini sui risultati della Conferenza sul clima COP21

L'analisi critica di Luca Terenzi, che usa la nostra traduzione, nel corso di un Incontro Ecclesiale di Impegno Civile e Politico, i cui materiali sono anche qui

 

       
       
  Curiosità   Quanti Stati hanno preso parte alla COP21?
      Come mai non si chiama Protocollo di Parigi?
 
 
 

       
      Questo sito è una iniziativa in italiano dell'Economics Web Institute a cura di Valentino Piana.